13 Apr “SALVARSI CON IL VERDE” IL PRIMO LIBRO DI ANDREA MATI
Da oggi, mercoledì 13 Aprile, esce nelle librerie di tutta Italia il primo libro di Andrea Mati “Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale” Giunti Editore, 2022.
Un libro che attraverso il linguaggio della natura, lo stesso linguaggio universale che unisce uomini e vegetali, racconta storie di piante e persone che vicendevolmente arrivano a salvarsi. Un racconto in parte poetico in parte in descrittivo di una passione e di un progetto che Andrea coltiva da anni: quattro stagioni di piante e persone che in circa 300 pagine di prosa raccontano testimonianze di chi nel verde ha trovato il proprio riscatto.
Pablo con il suo disturbo dello spettro autistico, Alice con i problemi di anoressia ed Eugenio con la sua tossicodipendenza sono loro alcuni dei protagonisti del libro; uomini e donne che hanno incontrato Andrea Mati nel loro percorso di vita e che grazie a lui hanno recuperato il proprio rapporto con la natura, curandosi in e con essa.
Un titolo emblematico che parla di “rivoluzione”, un’azione sovversiva che può cambiare le cose. Il metro quadro che ognuno di noi, solo camminando, si porta dietro e all’interno del quale può combattere la propria battaglia a colpi di buone azioni e di riduzione di sprechi.
“Salvarsi con il Verde” sarà presentato ufficialmente in tutta Italia con eventi e partecipazione ad appuntamenti del mondo letterario.
Un testo che parla di passione, impegno, bellezza e che racconta il lavoro di un uomo, che da sempre crede nel profondo legame tra uomo e natura.
Il libro “Salvarsi con il Verde” è anche l’origine e la sintesi di un percorso che il gruppo MATI 1909 ha sviluppato con un ramo di azienda dedicato alla sola progettazione e realizzazione di giardini terapeutici, spazi studiati in ogni minimo dettaglio e destinati a persone affette da deficit cognitivi, giardini in grado di essere un valido aiuto alla medicina tradizionale nel percorso di cura e riabilitazione. L’idea nasce dall’interesse di Andrea Mati per il recupero delle persone con disagi psichici e sociali; grazie alla sua lunga esperienza nel campo della progettazione e alla collaborazione con medici specialisti e docenti universitari il progetto iniziale si è concretizzato dando vita a varie tipologie di giardino: dal terapeutico per malati di Alzheimer a quello per sindrome di Down e Autismo fino alle ultime ideazioni per la cura dei disturbi alimentari e dei disagi legati a stress e depressione con i giardini per la riconnessione con la Natura.
Grazie alla collaborazione di Andrea Mati con alcune Università, centri di ricerca e aziende specializzate nel settore delle terapie non farmacologiche, MATI 1909 si è specializzata nella progettazione di giardini dedicati ai bisogni fisici, psicologici e sociali delle persone affette da alcune patologie, ponendo attenzione anche nei confronti di familiari, amici e personale di assistenza. Nel centro MATI 1909 di via Bonellina 49 a Pistoia sono stati realizzati alcuni modelli di giardini terapeutici dedicati alla sindrome di Alzheimer, alla sindrome di down e all’autismo.
In questi anni abbiamo realizzato diversi giardini terapeutici in Rsa o aziende ospedaliere per alleviare le sofferenze di persone affette da Alzheimer o malattie depressive e, nel 2019, abbiamo portato avanti un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Toscana presso la Rsa Argia di Figline Valdarno per la realizzazione di un ambiente interno ed esterno di un padiglione Alzheimer finalizzato alla sperimentazione di terapie non farmacologiche. Queste tipologie di giardino, progettate in base alle metodologie di cura adottate da ogni direzione sanitaria, sono calibrate sulle esigenze degli utenti e sugli obiettivi terapeutici da ricercare. Sempre più evidenze scientifiche ne rilevano i benefici sull’esito clinico dei percorsi di riabilitazione cognitiva e fisiologica, il ruolo nella riduzione del carico farmacologico sul paziente e nel miglioramento della qualità dell’assistenza con i caregiver e i familiari.
La ricerca di Andrea Mati è andata avanti e si è concentrata in questo ultimo anno anche sul rapporto tra i benefici della natura e la crescita di disturbi psichici e sociali come ansia, depressione e disturbi dell’umore legati agli effetti della pandemia. Questo filone di ricerca, condotto insieme a psichiatri, docenti dell’Università di Firenze e ortoterapeuti, ha portato alla progettazione di nuovi modelli di giardini per la riconnessione con la natura che possono diventare spazi verdi di libera fruizione a beneficio del benessere collettivo. La necessità di prendersi cura del proprio benessere psicofisico e di instaurare una equilibrata relazione con la natura, assume sempre maggiore valore. Non è più solo una questione di sostenibilità ma di riappropriarsi di un rapporto con gli elementi della natura per recuperare una dimensione umana che i tanti device con cui siamo costantemente connessi tendono a necrotizzare.