Consigli Verdi

La scelta e manutenzione delle piante, i segreti del giardiniere

In questa pagina troverete le informazioni utili per la scelta, il corretto trapianto e per una manutenzione di base delle piante MATI 1909. Al momento dell’acquisto in vivaio vi verrà fornito uno stampato con maggiori informazioni.

 

Ricordate che al momento dell’acquisto vi verranno fornite ulteriori informazioni specifiche sulle piante che avete scelto e che il nostro ufficio tecnico è sempre a vostra disposizione per aiutarvi ad accrescere piante belle, sane e forti.

 

Perché acquistare piante MATI 1909?

Coltiviamo piante da quattro generazioni e ci preoccupiamo perché queste crescano sane e forti soprattutto nei giardini dei nostri clienti. Per questo motivo eseguiamo, nei vivai di produzione, periodici controlli fitosanitari e applichiamo a tutte le piante in coltivazione tecnologie d’avanguardia atte ad “educare” l’apparato radicale in modo da non far loro risentire del trapianto. Il Sistema AIRPLANT fa parte di queste tecnologie ed è stato da noi messo a punto per l’ottenimento di piante dotate di radici forti. Molti i vantaggi che ne conseguono: le piante trapiantate iniziano subito a crescere, sono più forti e di conseguenza meno soggette a malattie, hanno un minor fabbisogno di acqua e consentono un risparmio, in termini economici e di tempo, perché si ottengono in due anni i risultati di crescita che, con altri sistemi di coltivazione, ne richiederebbero tre – quattro.

I Segreti del Giardiniere

``Le radici devono sentir suonare le campane``

Significa che le piante devono essere messe a dimora avendo cura di lasciare il colletto (stacco fra radici e fusto), leggermente più alto del livello del terreno.

``Dove campa il leccio l'omo campa 'l doppio``

Il leccio e molte piante mediterranee autoctone in Italia, preferiscono zone asciutte, ventilate e terreni non umidi, ricchi di scheletro e forti.

 

Ricordatevi che l’acqua è un elemento fondamentale per ottenere piante belle e sane nel tempo, perciò per i primi due anni irrigatele in modo regolare e soprattutto costante. Questo semplice accorgimento farà sì che l’apparato radicale sviluppi in fretta conferendo loro un aspetto forte, sano e duraturo.

``Sotto la zolla della pianta più bella non c'è il letame né l'argilla``

Durante la piantagione di un albero o di un arbusto, non si deve assolutamente porre in fondo alla buca del letame. È bene anche assicurarsi che la buca non sia stata fatta in un terreno eccessivamente argilloso da cui l’acqua non riuscirebbe ad uscire.

``Con la fame si tira, con la sete 'un si dura``

Significa che l’innaffiatura per le piante è più importante della concimazione, soprattutto i primi due anni dalla piantagione.

Contro gli afidi un rimedio naturale

Se le vostre rose sono aggredite dagli afidi (chiamati comunemente pidocchi) sciogliete un po’ di sapone di Marsiglia in un nebulizzatore. Spruzzate il tutto sulle piante, facendo attenzione a bagnare anche la pagina inferiore delle foglie. Ripetendo l’operazione per 3-4 volte, in 2 settimane eliminerete i parassiti evitando di usare insetticidi.

Piante: consigli tecnici

Quando acquistate una pianta

Quando acquistate una pianta considerate sempre il suo sviluppo nel tempo, alcune piante piccole e graziose in vivaio, in pochi anni possono divenire enormi. La buona riuscita di un giardino dipende da quattro fattori: 1) scelte tecniche e progettuali 2) qualità delle piante 3) corretta piantagione 4) manutenzione nel tempo.

 

Preferite le essenze autoctone, avranno sicuramente un’ottima riuscita, soprattutto dove avete già sperimentato la difficoltà di accrescimento di alcune essenze.

 

Se dovete piantare in zone particolarmente difficili per natura del terreno o clima, considerate le essenze definite “pioniere”: possono riconquistare aree degradate e/o inquinate e dare inizio ad un lento ma efficace effetto di rinverdimento.

 

Se volete realizzare siepi rustiche di interesse paesaggistico, composte da varie piante sempreverdi e spoglianti, potete inserire anche rose arbustive con fiori dai colori chiari, avrete così piacevoli e durature macchie di colore nella vostra siepe.

Mettere a dimora una pianta

I pali di sostegno o ancoraggio sono spesso considerati antiestetici. Ricordatevi però che la loro funzione termina al secondo anno dal trapianto e che la pratica di interrare la pianta per diverse decine di centimetri, che alcuni adottano per garantire stabilità senza i pali, produrrà effetti nanizzanti, sofferenza generale ed invecchiamento precoce.

 

Attenzione alle distanze di piantagione, non tutte le piante sono compatibili fra loro e trapiantando in modo troppo ravvicinato si corre il rischio di perdere velocemente l’effetto ornamentale ottenuto. Cercate quindi di tenere vicine piante con accrescimento simile e mantenere un po’ isolate altre con accrescimento più veloce.

 

Anche se il vostro giardino è piccolo, mettete sempre a dimora le vostre piante sulla base di uno schema o di un progetto: eviterete così di acquistare belle piante che, disposte casualmente, daranno al vostro giardino un aspetto confuso e disordinato.

Piante in zolla

Alcune piante hanno la zolla avvolta in juta e rete metallica.

 

Anche se molti si spaventano e preferiscono tagliare la rete sconsigliamo questa operazione: in due anni arrugginirà completamente.

Il trapianto

“Chiedete come si trapianta a 100 persone ed otterrete 100 risposte diverse”

Il-trapianto-consigli-tecnici

 

…è corretta l’immagine di destra … e non dimenticate di togliere il vaso prima di trapiantare!

 

Controllate periodicamente le legature degli ancoraggi e se necessario scioglietele e legate di nuovo in una diversa posizione. Eviterete spiacevoli “strozzature” del tronco.

 

L’ancoraggio, anche se antiestetico, è di fondamentale importanza per tutte le piante alte più di un metro e mezzo. Impedendo alla pianta di oscillare al vento si evita la rottura delle nuove radici (capillari) indispensabili per l’attecchimento. Il tempo di permanenza degli ancoraggi può oscillare da un anno, per giovani piante, fino a tre, quattro anni per esemplari di notevoli dimensioni.

 

Usare torba o terricci solo in terreni sciolti o sabbiosi, nei terreni pesanti ed argillosi potrebbe creare problemi alle radici.

 

Non mettere concime, chimico od organico, in fondo alla buca, con le irrigazioni tenderà a disperdersi nel terreno sottostante. Utilizzatelo quindi in superficie o poco sotto in modo che sciogliendosi arrivi direttamente alle radici.

 

Salvo casi particolari non è buona norma potare alla piantagione: si perdono le sostanze di riserva accumulate nei rami dalla pianta che, non potendone disporre, dopo una breve vegetazione arresterà la sua crescita a lungo.

L’irrigazione

L’acqua è un elemento fondamentale per la vita, soprattutto per le piante coltivate che per i primi tempi non sono autosufficienti. È importante eseguire irrigazioni costanti, il sistema di lasciare il tubo dell’acqua aperto ad allagare le radici, può creare una sofferenza nella pianta. I primi due giorni per eccesso di acqua, dal quarto giorno in poi per sete. Il sistema che può consentirci irrigazioni calibrate e costanti è dato dall’irrigazione a goccia automatizzata. Lo utilizziamo nei vivai di coltivazione e lo consigliamo ai nostri clienti, è un sistema economico (pensate al tempo che l’irrigazione manuale richiede), di semplice realizzazione e manutenzione. Come si vede dal disegno qui sotto l’irrigazione manuale disperde molta acqua e rischia di non apportarne il quantitativo che la pianta necessita.

irrigazione-goccia-automatizzata

 

Le irrigazioni non sono indispensabili nel solo periodo primaverile/estivo, devono essere effettuate anche in inverno se la stagione è particolarmente asciutta. È sufficiente effettuare le bagnature, nella fascia oraria che va dalle ore 11 alle 14, almeno ogni sette dieci giorni.

Rampicanti

Con i rampicanti si possono realizzare schermature e barriere fiorite in spazi stretti, come piccoli giardini, terrazzi e balconi, facendoli rampicare su grigliati o reti di recinzione. Se avete problemi di luce utilizzate piante spoglianti in modo da avere una maggiore illuminazione durante i mesi invernali.

Acidofile

Prima di acquistare piante acidofile, tipo l’Azalea o la Camelia, controllate il grado di durezza (= calcare) della vostra acqua: se è basso siete in condizioni ideali, se è medio vi consigliamo di “trattare” l’acqua con prodotti specifici o di utilizzare acqua piovana, se è alto potrete soltanto utilizzare acqua piovana per irrigare le vostre piante.

Piante acquatiche

Nella vasca o nel vaso dove metterete a dimora una o più piante acquatiche utilizzate una miscela di terra comune e stallatico (in alternativa un terriccio “grasso”). Trapiantate le vostre essenze e ultimate il rinterro con uno strato di almeno cinque centimetri di sabbia che farà sì che il terriccio non si disperda velocemente nell’acqua che verserete.

DECALOGO delle piante e dei giardini

1. Considerate le piante come esseri viventi

Come voi necessitano di acqua, luce e nutrimento per accrescersi e mantenersi sane.

2. Curare le piante

Le piante, favorite nella fase di attecchimento, curate bene per il primo ed il secondo anno successivi alla piantagione, diverranno splendide.

3. Cure costanti

Come per ogni essere vivente le piante necessitano di cure costanti nel tempo: nelle stagioni calde meglio dar loro poca acqua tutti i giorni che molta una volta la settimana.

4. Investire in tecnologie

Per quanto possibile investite in tecnologie: una maggior spesa oggi sarà un’economia domani. Pacciamature, irrigazione, concimi di ultima generazione, renderanno in risultati ed in tempo che dedicherete ad ammirare anzichè lavorare.

5. Calendario per le manutenzioni

Seguite sempre un calendario di base per le manutenzioni straordinarie (potature, trattamenti preventivi, concimazioni, ecc.) da effettuare nell’arco dell’anno ed impostate una cadenza per quelle ordinarie (annaffiature, sfalcio prati, diserbo, ecc.): con poco oggi avrete molto domani.

6. Giardino, parte della casa

Tenere un giardino è come prendersi cura della casa: chi la costruisce e l’arreda fa metà del lavoro, il resto spetta voi.

7. Qualità e manutenzione delle piante

Durata e bellezza di un giardino nel tempo sono date dalla qualità delle piante utilizzate e dal tipo di cure che vengono ad esse dedicate.

8. Attenzione ai lavori!

Nell’ambito di lavori di costruzione o ristrutturazione di un fabbricato il giardino è l’ultimo ad essere eseguito: assicuratevi che il terreno venga salvaguardato da operazioni che potrebbero alterarlo e che vengano eseguite tutte le operazioni occorrenti in seguito (attraversamenti, riporti e movimenti di terra, drenaggi, ecc..).

9. Infrastrutture utili per il giardino

Un giardino può essere accessoriato con infrastrutture utili (irrigazione, pacciamatura, illuminazione ecc.) ed estetiche (arredo, illuminazione scenografica, sonorizzazione Hi-Fi, fontane e giochi d’acqua, ecc.). Se le prime sono di aiuto per una corretta gestione del giardino, le seconde ne esaltano la bellezza e la funzionalità.

10. Giardino, parte di voi

Il giardino è come la casa, rispecchia l’animo di chi lo possiede.

Il buon senso in giardino

Si trapianta soltanto in primavera o in autunno?

Falso! Già nel 1933, nei cataloghi Piante Mati era riportato il seguente consiglio: “Acquistate piante coltivate in vaso per realizzare i vostri giardini in qualsiasi periodo dell’ anno”. Abbiamo realizzato piantagioni di arbusti ed alberi, anche esemplari, in piena estate senza avere perdite, il segreto è l’acqua: occorre un impianto d’irrigazione a goccia che assicuri un apporto di acqua omogeneo e costante.

Le piante si potano.

Parzialmente falso. Ovvero si potano le siepi (per mantenerne la forma), gli alberi da frutto (per incrementare la produzione e facilitare la raccolta), alcuni cespugli da fiore, alcuni alberi da fiore e piante a forma predefinita (Magnolie a cono, Buxus o Taxus a forma etc.). Tutte le altre piante non necessitano di tagli, alleggerimenti e/o impostazioni particolari, ricordatevi che la potatura è una tecnica di allevamento e non di coltivazione.

Le piante si potano al trapianto?

Vero e falso. Nel senso che, un tempo, al momento del trapianto primaverile di piante in zolla c’era la tendenza ad alleggerire la vegetazione tagliando alcuni rami per ridurre la traspirazione fogliare e diminuire l’esigenza di acqua. Oggi vengono coltivate in zolla solo alberature di una certa dimensione per le quali è consigliabile la realizzazione di un impianto a goccia per supplire alle esigenze idriche della pianta al momento del trapianto. Inoltre studi effettuati dall’Università di Agraria di Firenze hanno dimostrato che con la potatura si tolgono alla pianta sostanze di riserva: se prendiamo due piante uguali (A e B) e ne potiamo una soltanto (A) avremo il seguente risultato: A presenterà una veloce ripresa vegetativa e sarà più folta di B in Marzo/Aprile. In Maggio/Giugno avremo un arresto della la crescita di A, mentre B inizierà a rinfoltirsi ed a svilupparsi. In Settembre A avrà ancora lo stesso sviluppo raggiunto in Aprile, mentre B sarà nettamente più sviluppato.

Se si taglia la punta ad un albero fa una bella chioma tonda?

Falso! È uno degli errori più comuni, considerato da alcuni una vera e propria barbarie. Gli alberi coltivati seriamente ricevono in vivaio una serie di potature necessarie ad un corretto sviluppo della chioma nel tempo e contemporaneamente utili a contenere lo sviluppo dell’apparato radicale per evitare traumi da trapianto. Molto tempo fa (ed ancora oggi purtroppo) alcuni coltivatori lasciavano crescere liberi gli alberi nei loro vivai e li “capitozzavano” al momento della vendita per sopperire al problema della coltivazione insufficiente riducendo drasticamente la traspirazione. La pianta così tagliata produce nuovi rami privi di indirizzo di crescita e non sufficientemente legnosi per dare struttura all’albero: al primo temporale, nevicata, forte vento se ne vedranno le drammatiche conseguenze. Non solo, l’ampio taglio effettuato diviene spesso ricettacolo di malattie ed insetti con grave rischio per la salute della pianta.

La zolla deve essere piantata in profondità (così trova l'umidità e non servono i pali d'ancoraggio)?

Falso! Un antico proverbio pistoiese dice “Le radici devono sentire il suono delle campane”, questo perché la parte detta “colletto”, punto d’intersezione fra le radici ed il fusto, deve rimanere all’aria e poter respirare. Le conseguenze di una pianta trapiantata con il colletto sepolto anche solo da 10 cm di terra possono essere: arresto della crescita e del vigore, scarsa produzione di fiori e frutti, precoce invecchiamento. In caso di trapianti più profondi si può arrivare alla morte del soggetto dopo 2 – 6 anni di sofferenza. L’ancoraggio, se ben fatto, assicura stabilità alla pianta e quindi le consente, in due anni circa, di penetrare il terreno con le nuove radici.

Le piante sempreverdi non perdono le foglie?

Falso! Le perdono eccome, soprattutto in tarda primavera ed in estate. Cadono lentamente e la loro caduta può protrarsi addirittura per alcuni mesi, a differenza delle piante spoglianti che le perdono tutte insieme nel giro di 7 – 15 giorni, inoltre le foglie e gli aghi dei sempreverdi sono coriacei e tendono ad accumularsi sul terreno o altrove (scarichi, fognature, grondaie) senza decomporsi per molti anni, a differenza delle piante spoglianti le foglie delle quali si decompongono in un massimo di 6 mesi.

...me lo ha detto il Contadino...

Senza togliere niente alla nobiltà del lavoro di un contadino ed alla sua preparazione in agricoltura, accettiamo ben volentieri consigli sui fruttiferi, se di questi si occupa, o sugli ortaggi, ma il fatto che si occupi di coltivazioni non lo rende necessariamente un luminare della difficile arte del giardinaggio.

Alla piantagione mettere sassi sul fondo delle buca, il concime e poi la pianta.

Vero e falso. Non è sbagliato mettere sassi sul fondo, ma neanche del tutto corretto, tutto dipende dal tipo di terreno in cui lavoriamo: se è un terreno sciolto i sassi non servono, se è argilloso e compatto pur mettendo i sassi non si impedisce di far riempire d’acqua il fondo della buca con conseguente rischio di marciumi radicali. Il concime messo in fondo alla buca serve ad ingrassare i lombrichi, non certo alla pianta, se invece lo mettiamo in superficie o nei primi 30 cm di terra attorno alla zolla, con le piogge e le bagnature si scioglierà penetrando nel terreno e dirigendosi verso il basso si renderà disponibile ad essere assimilato dalle radici.

 

Se piove non si devono bagnare le piante? Parzialmente vero. Dipende dalla stagione e dall’intensità delle piogge. Spesso in primavera si hanno piogge ed acquazzoni che durano un’ora: anche se ci sembra che siano piovute tonnellate d’acqua difficilmente questa sarà ben penetrata nel terreno. È pertanto buona norma bagnare ugualmente, magari un po’ meno. Se invece è piovuto piano e per alcune ore si può saltare una bagnatura. Ricordatevi che l’acqua è indispensabile per assicurare l’attecchimento e soprattutto l’accrescimento delle piante e deve essere distribuita in modo costante: lasciare un tubo aperto ad allagare per due ore può creare sofferenze e se si pensa poi che questa tecnica sia sufficiente a coprire il fabbisogno idrico per 7/10 giorni si commette un grave errore. Le piante così trattate soffrono la troppa acqua per i primi due giorni, stanno bene un giorno e poi soffriranno la sete.

Voglio mettere in giardino quella bellissima pianta che ho visto in Inghilterra (o su un libro di giardini inglesi).

Può essere un’ottima idea, ma dobbiamo fare alcune considerazioni: il clima inglese è molto diverso dal nostro è si commette un errore pensando che Londra sia più fredda di Firenze: è semplicemente più umida, meno fredda e soprattutto meno calda. In Italia abbiamo primavere umide, estati bollenti ed umide o bollenti asciutte, autunni caldo umidi ed inverni freddi asciutti. Il clima inglese è abbastanza stabile (poco freddo – poco caldo) mentre quello italiano cambia da città a città e da regione a regione, perciò, mentre in Inghilterra possono vivere moltissime specie, nel nostro territorio la scelta si limita alle più resistenti.

Voglio una pianta ad effetto immediato, ho ``x`` anni e non posso permettermi di aspettare.

Ottima decisione, però è bene sapere che: qualunque albero a foglia caduca di notevoli dimensioni che vi verrà consegnato non potrà mai essere sviluppato come una pianta cresciuta libera in un parco. Per poter essere trapiantato senza rischi e con garanzia di ripresa vegetativa l’esemplare in oggetto ha ricevuto una serie di tagli dell’apparato radicale che ne hanno contenuto lo sviluppo negli anni, consentendo di raccogliere in uno spazio limitato, la zolla, tutte le radici. Le moderne tecniche vivaistiche ci consentono di trapiantare esemplari che raggiungono anche i 12 metri di altezza con età comprese fra i 15 ed i 30 anni. C’è però un limite che è importante non superare, infatti piante di notevoli dimensioni trapiantate, possono impiegare molti anni per esaurire le loro sostanze di riserva, quindi non muoiono subito dopo il trapianto ma entrano in uno stadio di stasi che provoca una lenta ed inesorabile degenerazione. Mentre voi aspettate speranzosi che la pianta attecchisca ed inizi la ripresa vegetativa, scade il periodo di garanzia.

Voglio un giardino ad effetto immediato, da poter vivere fin dal principio.

Ottima scelta, però è bene ricordarsi che la natura ha i suoi tempi e non la si può ingannare. Un giardino può essere realizzato con alberi ed arbusti extraforti, con prato a rotoli e quanto possa servire a dare l’idea di un ambiente finito, sempre però nel rispetto degli spazi vitali delle piante. Ricordate che occorrerà almeno un anno perchè le piante, una volta attecchite, prendano un loro portamento naturale conferendo al giardino un aspetto veramente gradevole. Giardini realizzati con masse di alberi ed arbusti ad alta densità servono a dare l’impressione di un pronto effetto ma a partire dall’anno successivo alla realizzazione iniziano a dare problemi legati agli spazi vitali, con notevoli costi di manutenzione.

Voglio un vero esemplare di pronto effetto, un olivo di 300 anni o una quercia di 100 anni.

Questo tipo di desiderio può creare qualche problema: oltre ad andare incontro all’acquisto di una pianta di dubbia riuscita (vedi “voglio una pianta ad effetto immediato…”) rischiate di favorire lo scempio delle campagne che sta avvenendo in molte zone “buie” d’Italia e d’Europa. Aree a vincolo paesaggistico vengono deturpate da grandi escavatori che nottetempo “strappano” via piante adulte di sughera, leccio, corbezzolo, olivo, faggio, betulla, spacciandole poi per esemplari di vivaio agli occhi di sprovveduti che pensano che col denaro si possa comprare tutto. Dei problemi tecnici abbiamo già parlato, qui entrano in ballo anche moralità e legalità. Queste piante vengono pagate poche lire a persone che non sono in grado di comprendere la gravità di un simile espianto, spesso vengono tolti quattro o cinque soggetti per riuscire a salvarne uno o due. Solitamente queste piante vanno incontro ad una lenta degenerazione che farà levitare ancor di più i costi di gestione (ho sentito di olivi secolari, tra l’altro in pessime condizioni, venduti come sculture viventi a 25/30 milioni) spesso senza riuscire ad impedirne l’esaurimento.

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