LA LEGGE DEL CERCHIO: A VENEZIA LA PRIMA PERSONALE DI ANDREA MATI

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LA LEGGE DEL CERCHIO: A VENEZIA LA PRIMA PERSONALE DI ANDREA MATI

Palazzo Sagredo a Venezia è la cornice in cui Andrea Mati espone i suoi lavori nella prima personale a lui dedicata. Una mostra, visitabile dall’11 al 31 Maggio 2021, che nella Sala Portego del meraviglioso palazzo veneziano ospiterà “La Legge del Cerchio”.

Una mostra con opere che propongono una riflessione intima e attuale sul rapporto tra uomo, natura e architettura.

In un plastico centrale una danza circolare e sfrenata, uomini e donne corrono solitari, ognuno di loro vuole arrivare primo ma, per la “Legge del cerchio” il primo posto coincide con l’ultimo. Tutti corrono in tondo senza curarsi né del verde, dentro al cerchio centrale, né della città fuori dal cerchio; solo qualcuno, talvolta, si distrae dalla corsa e prende consapevolezza del luogo in cui si trova.

Il grande cipresso centrale rappresenta l’anelito di civiltà inseguito ma difficilmente raggiunto soprattutto nella recente storia dell’umanità. Attorno al cipresso una foresta indica l’origine della nostra specie.

Infine la metropoli che cresce indipendente dai tre elementi sopra descritti. Una città lontana dalla civiltà, non a misura d’uomo, in grande contrasto con il paesaggio naturale che la ospita.

L’artista chiama il genere umano ad un cambiamento, ormai ineludibile, della cultura e degli stili di vita per riconnettersi con la natura ed i suoi elementi; unica fonte per recuperare quel rapporto di simbiosi proprio delle origini che è la vera essenza della nostra esistenza e ispira un autentico senso di comunità.

In esposizione anche i lavori preparatori dell’opera, oltre a schizzi, disegni e anteprime che hanno segnato il percorso realizzativo delle opere di arte ambientale di Andrea, come “La serra dei poeti”, realizzata insieme allo scrittore Sandro Veronesi e ospitata all’interno della collezione Gori della Fattoria di Celle a Pistoia.

La mostra “La Legge del Cerchio” si svolge in contemporanea con la Biennale di Architettura di Venezia ed è organizzata da Circle luxury magazine, in collaborazione con:  Fondazione Guglielmo Giordano, Palazzo Sagredo, Pieces of Venice, curatore del set up furniture.

Mercoledì 19 maggio si è svolto il vernissage della mostra alla presenza di autorità, appassionati e architetti.

L’ARTE DI ANDREA MATI

Non solo paesaggista e pioniere della nuova progettualità legata al giardino terapeutico, ma anche genio creativo e artista poliedrico. Amante dell’arte in ogni sua espressione: dalla pittura alla scultura, dalla musica alla letteratura. La sua arte nasce dalla ferma convinzione che la Natura e l’essere umano siano legati da un profondo rapporto di simbiosi e reciproco condizionamento: l’elemento naturale come parte della nostra natura umana, l’uomo come espressione della potenzialità della natura, ma di una natura oggi costantemente offesa dall’uomo e raramente amata. Legame indissolubile che Andrea pone al centro non solo della sua arte, ma anche dei corsi formativi e degli incontri culturali per gli adulti nei quali presta la propria voce a capolavori senza tempo e meraviglie naturali. Incontri per parlare di arte e soprattutto per diffondere una corretta cultura del verde e sensibilizzare sull’importanza di un ritorno alle nostre origini.

Disegni dalle linee morbide e dal tratto leggero per rappresentare fiori e foglie, sfondi colorati su cui si stagliano disegni definiti da linee continue e segnati da una mano ferma e sicura che sulla tela riporta ciò che l’occhio vede e il cuore sente. Non solo tempera su tela, ma anche schizzi e improvvisazioni perché l’arte è fugace illuminazione e in qualsiasi momento può nascere un capolavoro.

Profili di donne, corpi sinuosi definiti con pochi e sapienti tratti, creature silvestri, voli di uccelli e trionfi fioriti; questi i soggetti preferiti di un’arte che ha come unica musa ispiratrice la Natura.

Nei quadri vince il colore: il verde dei prati, il giallo della luce, il rosso dei fiori ed il blu del cielo e in natura i colori, le forme e le disposizioni delle piante sono diventati opera unica nella sua prima creazione di arte ambientale: “La serra dei poeti”. Vista e tatto i primi sensi toccati dalla sua arte, cui segue l’udito deliziato dalle note delle sue composizioni: dal “Notturno di Ginestre” alla “Legge del cerchio”.

L’arte vista da Andrea Mati come chiave di lettura di questa difficile esistenzaa volte entusiasmante a volte devastante” in cui ci troviamo ad essere “insieme agnelli e lupi, cultura e ignoranza” in “uno spazio-tempo di cui ci sono ignoti i confini”.

MATI 1909
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